Salmo 5

Salmo 5
Per la fine, per colei che riceve l’eredità; salmo di Davide.
1 Alle mie parole porgi l’orecchio, Signore,
comprendi il mio grido;
2 volgiti alla voce della mia supplica,
o mio re e mio Dio,
perché ti pregherò, Signore:
3 al mattino esaudirai la mia voce,
al mattino mi presenterò a te e tenderò lo sguardo.
4 Poiché tu non sei un dio che vuole l’iniquità,
non abiterà presso di te il malvagio,
né resteranno i trasgressori
davanti ai tuoi occhi:
5 hai preso in odio, Signore,
quanti operano iniquità,
6 farai perire quanti parlano menzogna;
l’uomo di sangue e di inganno, lo abomina il Signore.
7 Ma io nell’abbondanza della tua misericordia
entrerò nella tua casa,
mi prostrerò al tuo tempio santo, nel tuo timore.
8 Signore, guidami nella tua giustizia
a causa dei miei nemici,
dirigi davanti a te la mia via.
9 Poiché non c’è verità in bocca loro,
il loro cuore è vano,
sepolcro aperto la loro gola,
con la loro lingua tramavano inganni;
10 giudicali Dio,
falliscano nelle loro trame;
per la moltitudine delle loro empietà scacciali,
poiché ti hanno amareggiato, Signore.
11 Ma gioiscano di te tutti quelli che in te sperano,
in eterno esulteranno;
tu porrai la tua dimora in loro
e si glorieranno in te quanti amano il tuo nome,
12 perché tu benedirai il giusto, Signore;
come di uno scudo, del tuo compiacimento ci hai circondati.


Per la fine, per colei che riceve l’eredità; salmo di Davide.
“Molti ritengono che i titoli non facciano parte dei salmi, ma non sanno dire per quale motivo la pensino così.
Avrebbero ragione, senza dubbio, se nei rotoli ebraici, greci e latini non ci fossero i titoli; ma poiché essi esistono nei libri ebraici, specie questo titolo che si trova all’inizio del salmo 5, mi sorprende che quei tali pretendano di sostenere che nella Scrittura ci sia qualcosa che non abbia un perché. Se un solo iota e un solo apice non passerà dalla Legge, quanto più un tal numero di parole e di sillabe!
“Per la fine, a favore di colei che ottiene l’eredità, salmo di Davide”. La nostra eredità non ci viene promessa all’inizio, ma alla fine del mondo. I Giudei credettero di ottenerla all’inizio, noi la conseguiamo alla fine. Per cui anche l’apostolo Giovanni dice: Figlioli è l’ultima ora. Perciò nell’ultima ora c’è la fine: e, con la fine, l’eredità. Per la fine, in favore di colei che ottiene l’eredità. Chi è costei che ottiene l’eredità? A me sembra che sia la Chiesa: è lei infatti che ottiene l’eredità. Salmo di Davide. Canta all’inizio ciò che la Chiesa riceverà alla fine. Perciò il salmo 5 è detto nella persona della Chiesa”. ( Origene )
“Ecco il titolo del salmo: per colei che riceve l’eredità. Si tratta dunque della chiesa che riceve in eredità la vita eterna per mezzo di nostro Signore, Gesù Cristo, in modo che essa possiede Dio stesso, aderisce a lui, trova in lui la sua felicità secondo quanto sta scritto: Beati i miti perché essi possederanno in eredità la terra. Quale terra, se non quella di cui è detto: la mia speranza sei tu, la mia porzione nella terra dei viventi”. ( Agostino )
1 Alle mie parole porgi l’orecchio, Signore,
comprendi il mio grido;
Quando preme essere ascoltati da qualcuno si alza il tono della voce e si vuole avere la certezza che l’altro veramente ci senta e ci comprenda.
Il Signore dunque accosti le sue orecchie alla nostra supplica, non a quella che è detta sottovoce, ma a quella che è gridata dal profondo del cuore. Tanto ci preme essere ascoltati e ben compresi.
 “Si comprende bene quale sia questo grido, e come esso giunga a Dio, senza suono di voce corporale, dall’intimo recesso del cuore; infatti la voce del corpo si ode, e quella spirituale si intende”. ( Agostino )
2 volgiti alla voce della mia supplica,
o mio re e mio Dio,
Tu che sei il mio re e il mio Dio, il padrone e il Signore della mia vita distogliti da ogni altra voce e volgiti, poni attenzione solo alla voce della mia supplica. Non innanzitutto alle mie parole, ma alla mia voce, perché il tono stesso di questa, il carico di sofferenza che porta con sé, ti diranno subito quanto io abbia bisogno del tuo aiuto e quanto in esso io confidi e speri.
Dapprima il Signore porga l’orecchio e comprenda il grido della sua chiesa. Volga poi il suo cuore, la sua attenzione, il suo amore alla voce della supplica, lui, che è re e Dio. Come un re è tutto per il suo popolo, quanto più il re d’Israele che è Dio!
perché ti pregherò, Signore:
Perchè te e non altri io pregherò Signore.
La mia preghiera è solo per te e solo rivolta a te, altra supplica o invocazione io non conosco.
3 al mattino esaudirai la mia voce,
al mattino mi presenterò a te e tenderò lo sguardo.
In tutti i modi ti farò comprendere la serietà e la sincerità della mia preghiera. Nella certezza che tu esaudirai la supplica dei tuoi figli
già all’aurora della loro vita, fin dal primo mattino io mi presenterò davanti a te e mi metterò sotto il tuo sguardo, i miei occhi fissi nei tuoi occhi, come vuole il vero amore.
“Prevenire il sole per lodare Dio. E’ così che contemplerò i misteri divini che tu hai preparato per quelli che ti amano; io otterrò misericordia e ti adorerò in spirito e verità”. ( Cirillo Alessandrino )
“Al mattino esaudirai la mia voce. Passata la notte del mio errore e ritirandosi le tenebre che ho fatto scendere su di me con i miei peccati, esaudirai la mia voce”. ( Agostino )
“Al mattino mi presenterò a te e vedrò. Che vuol dire mi presenterò? Vuol dire che non giacerò. Ma che altro è giacere se non riposarsi in terra, cioè ricercare la felicità nei piaceri terreni? Mi presenterò, dice, e vedrò. Non dobbiamo dunque tenerci stretti alle cose terrene, se vogliamo vedere Dio che si vede col cuore puro. Poiché tu non sei un Dio che ami l'iniquità. Non abiterà presso di te il maligno, né gli ingiusti resisteranno dinanzi ai tuoi occhi. Hai odiato tutti coloro che operano l'iniquità, perderai tutti coloro che dicono menzogna. Il Signore abominerà l'uomo sanguinario e fraudolento. L'iniquità, la malignità, la menzogna, l'omicidio, la frode ed ogni delitto di questo genere sono la notte stessa, trascorsa la quale viene il mattino, affinché si possa vedere Dio. Ha spiegato dunque il motivo per cui si presenterà al mattino e vedrà, poiché tu non sei un Dio che ami l'iniquità: se fosse infatti un Dio che vuole l'ingiustizia, potrebbe essere visto anche dagli iniqui, e non lo si potrebbe vedere unicamente al mattino, cioè una volta trascorsa la notte dell'iniquità. ( Agostino )
4 Poiché tu non sei un dio che vuole l’iniquità,
non abiterà presso di te il malvagio,
né resteranno i trasgressori
davanti ai tuoi occhi:
Nessun dubbio e nessuna incertezza o riserva nel mio cuore.
Tu o Signore, sei un Dio giusto che non vuole l’iniquità e la respinge lontano da sé.
Il malvagio, l’antico maligno non può abitare presso di te, è rigettato lontano dalla tua presenza, e nessun trasgressore dei comandi della tua parola potrà restare al cospetto del tuo volto.
Benchè peccatore oso presentarmi a te, che sei un Dio misericordioso, nella consapevolezza però che non per sempre sarà tollerata la trasgressione della tua parola.
“I loro occhi infatti, ossia la loro mente è come abbagliata dalla luce della verità a cagione delle tenebre dei peccati, per la consuetudine dei quali non possono sopportare lo splendore della retta intelligenza”. ( Agostino )
5 hai preso in odio, Signore,
quanti operano iniquità,
Tu  hai preso in odio Signore gli operatori d’iniquità.
Operatori d’iniquità sono i figli del Maligno, coloro che si pongono contro la Legge del Signore: nessun pentimento è  trovato nel loro cuore e nessuna volontà di ritorno a Dio.
6 farai perire quanti parlano menzogna;
Parla menzogna colui che esalta la giustizia dell’uomo.
l’uomo di sangue e di inganno, lo abomina il Signore.
Il Signore abomina ogni uomo che è portatore di morte: inganna gli altri dopo aver ingannato se stesso.
Quale la sorte del Diavolo, tale quella di coloro che simili a lui dicono parole di Menzogna. L’uomo di sangue, omicida della vita creata, prodotto dell’inganno e produttore di inganno, è in abominio davanti a Dio.   
7 Ma io nell’abbondanza della tua misericordia
entrerò nella tua casa,
mi prostrerò al tuo tempio santo, nel tuo timore
Non dimora presso il Signore chi crede nella propria giustizia, ma chi confida nel Suo perdono.
Benché misero peccatore figlio di Adamo, consapevole di quanto grande sia la tua misericordia, io avrò l’ardire di entrare nella tua casa, mi prostrerò davanti al Cristo, tuo tempio santo, in cui abita tutta la pienezza della divinità.
col tuo santo timore 
Nella consapevolezza piena della tua ira e della tua avversione al male, ma anche  nella consapevolezza  dell’infinita misericordia a noi manifestata dal tuo eterno Figlio.
8 Signore, guidami nella tua giustizia
a causa dei miei nemici,
dirigi davanti a te la mia via.
Ora che in Cristo si è manifestata la tua giustizia, in essa guidami. A causa dei miei nemici smarrita è la mia via. Dirigila tu, davanti a te, lontano dalle insidie del Maligno.
Nemici dell’uomo sono i demoni ribelli a Dio, che trascinano ogni mortale nella via della perdizione. Impossibile sfuggire alla loro presa, se non passando dalla parte del Signore, perché ci guidi nella sua giustizia.
“Dirigi al tuo cospetto il mio cammino. Qui è ben chiaro che egli raccomanda il tempo in cui avanza: si tratta infatti di un cammino che non passa attraverso i luoghi della terra, ma attraverso i sentimenti dell'animo. Dice: al tuo cospetto dirigi il mio cammino, per quella via cioè che non vede nessuno degli uomini, ai quali non si deve credere né quando lodano né quando offendono; infatti in nessun modo gli uomini possono dare giudizi sulla coscienza altrui, nella quale appunto si svolge il cammino verso Dio. Per questo aggiunge: giacché la verità non è sulla loro bocca, sulla bocca cioè di coloro ai cui giudizi non si deve prestare fede e quindi occorre trovar rifugio dentro la coscienza e al cospetto di Dio. Il loro cuore è vano. Come può essere la verità sulla bocca di coloro il cui cuore si inganna a proposito del peccato e della pena del peccato?”. ( Agostino )
dirigi davanti a te la mia via.
Il Signore porti la mia via sulla sua via. Solo i suoi occhi vedono la strada che conduce alla salvezza.
“I nemici, con le loro menzogne, mi impediscono di vedere bene la tua via; tu tracciala davanti a me. So che tutto quello che mi promettono sulla loro strada, non è vero: tutto ciò che dicono serve solo a scavarmi la fossa”. ( Origene )
9 Poiché non c’è verità in bocca loro,
il loro cuore è vano,
sepolcro aperto la loro gola,
con la loro lingua tramavano inganni;
Non c’è verità nella bocca dei figli del Maligno, il loro cuore è pieno di vanità. La loro gola è come un sepolcro aperto, che porta alla bocca e pone in essa il fetore che sale dal cuore.
Con la loro lingua già in antico tramavano inganni contro il Figlio di Dio e contro il figlio dell’uomo. 
“In se medesimi accolgono come morti coloro che, uccisi dalle parole fallaci e dal cuore vano, rendono simili a se stessi”. ( Agostino )
10 giudicali Dio,
falliscano nelle loro trame;
per la moltitudine delle loro empietà scacciali,
poiché ti hanno amareggiato, Signore.
Fai il tuo giudizio Dio sugli angeli ribelli, falliscano le trame dei demoni, scacciali per la moltitudine delle loro empietà, perché hanno amareggiato il tuo cuore. Nessuna speranza e nessuna fede nel tuo nome è in essi e sempre congiurano contro il tuo Cristo.
Le loro trame siano scoperte dalla tua parola e l’agire del malvagio sia un completo fallimento.
Scaccia via gli empi, lontano dal tuo volto, per la moltitudine dei loro misfatti, poiché hanno portato amarezza al tuo cuore.
“Giudicali, o Dio, falliscano nei loro disegni. È una profezia, non una maledizione. Non esprime infatti il desiderio che così accada, ma vede ciò che accadrà… Nello stesso senso, infatti, anche le parole che seguono: si rallegrino tutti coloro che sperano in te, sono dette in senso profetico, in quanto vede che costoro si allieteranno”.  (Agostino )
11 Ma gioiscano di te tutti quelli che in te sperano,
in eterno esulteranno;
tu porrai la tua dimora in loro
e si glorieranno in te quanti amano il tuo nome,
Gioiscano in te per sempre tutti quelli che hanno posto la  loro speranza nel tuo Figlio Salvatore: esulteranno in eterno.
“Porrai in loro la tua dimora, per sempre abiterai in essi e si glorieranno in te quanti amano il tuo nome. “In eterno esulteranno e tu abiterai in loro”. Sarà dunque questa la eterna esultanza, quando i giusti diverranno il tempio di Dio, e il medesimo Abitatore sarà il loro gaudio. E si glorieranno in te tutti coloro che amano il nome tuo, in quanto è presente in loro ciò che amano, perché ne godano. Giustamente dice in te, in quanto possessori della eredità di cui si parla nel titolo del salmo, e nel contempo essi stessi sono l'eredità di lui, come appunto vogliono intendere le parole: abiterai in loro. Sono respinti da questo bene coloro che Dio ha scacciati, secondo la moltitudine delle loro empietà”. ( Agostino )
12 perché tu benedirai il giusto, Signore;
come di uno scudo, del tuo compiacimento
ci hai circondati.
Tu, Signore, che hai benedetto il Figlio tuo, l’ unico giusto, benedirai coloro che in Lui e da Lui sono stati fatti giusti.
Per il Cristo, per la sua morte e resurrezione, ci hai circondati del tuo compiacimento, come di uno scudo di eterna salvezza.
“Poiché tu benedirai il giusto “ Benedirai, al futuro, dunque la beatitudine viene differita…
“Signore ci hai incoronati ( circondati ) come uno scudo di benevolenza”. In questo secolo una cosa è lo scudo, un’altra la corona; presso Dio, invece, lui stesso è scudo, lui stesso è corona. In quanto scudo protegge, in quanto Dio incorona: egli è il nostro scudo, egli è la nostra corona”. ( Origene )

 

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