Salmo 17

                                               Salmo 17
Per la fine; del servo del Signore Davide,
quando disse al Signore le parole di questo cantico,
nel giorno in cui il Signore lo liberò dalla mano
di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. E disse:
1 Ti amerò, Signore, mia forza.
Il Signore è mio appoggio, mio rifugio e mio liberatore;
2 il mio Dio è il mio aiuto,
spererò in lui;
il mio protettore, corno della mia salvezza
e colui che mi accoglie.
3 Con lodi invocherò il Signore
e dai miei nemici sarò salvato.
4 Mi avevano stretto doglie di morte,
e torrenti di iniquità mi avevano sconvolto;
5 doglie di inferno mi avevano circondato,
mi avevano prevenuto lacci di morte.
6 Nella mia tribolazione invocai il Signore
e al mio Dio gridai:
ascoltò dal suo tempio santo la mia voce
e il mio grido dinanzi a lui
penetrerà nelle sue orecchie.
7 Fu scossa e divenne tremante la terra,
le fondamenta dei monti furono sconvolte e scosse,
perché Dio si era adirato con loro.
8 Salì fumo nella sua ira
e fuoco divampò dal suo volto,
carboni furono accesi da lui.
9 Piegò il cielo e discese,
caligine sotto i suoi piedi;
10 salì sui cherubini e volò
volò sulle ali dei venti.
11 Fece delle tenebre il suo nascondiglio,
intorno a lui la sua tenda,
acqua tenebrosa nelle nubi dell’aria.
12 Per il fulgore davanti a lui le nubi scomparvero,
grandine e carboni di fuoco.
13 Tuonò dal cielo il Signore,
l’Altissimo emise la sua voce;
14 scagliò frecce e li disperse,
moltiplicò i lampi e li sconvolse.
15 E apparvero le sorgenti delle acque,
furono svelate le fondamenta del mondo;
alla tua punizione Signore,
al soffio dello spirito della tua ira.
16 Ha mandato dall’alto e mi ha preso,
mi ha preso a sé dalle grandi acque.
17 Mi libererà dai miei nemici potenti, dai miei odiatori,
perché più di me si sono rafforzati.
18 Mi hanno prevenuto nel giorno della mia afflizione,
ma il Signore si è fatto mio sostegno.
19 Mi ha tratto fuori al largo; mi libererà, perché mi ha voluto bene.
20 E mi retribuirà il Signore
secondo la mia giustizia,
e secondo la purezza delle mie mani
mi retribuirà,
21 perché ho custodito le vie del Signore
e non ho agito con empietà lontano dal mio Dio,
22 perché tutti i suoi giudizi sono davanti a me
e non si sono allontanati da me i suoi decreti.
23 Sarò immacolato con lui
E mi guarderò dalla mia iniquità.
24 E mi retribuirà il Signore
secondo la mia giustizia,
secondo la purezza delle mie mani
davanti ai suoi occhi.
25 Col santo sarai santo
e con l’uomo innocente sarai innocente,
26 con l’eletto sarai eletto
e col perverso farai il perverso
27 Perché tu salverai il popolo umile
e umilierai gli occhi dei superbi;
28 tu illuminerai la mia lampada, Signore,
o mio Dio, illuminerai la mia tenebra.
29 In te sarò liberato dalla tentazione
e nel mio Dio scavalcherò il muro.
30 Il mio Dio! Immacolata è la sua via,
le parole del Signore sono infuocate;
è protettore di quanti sperano in lui.
31 Chi è Dio infatti se non il Signore,
chi è Dio se non il nostro Dio?
32 E’ Dio che mi ha cinto di potenza
e ha reso immacolata la mia via,
33 che ha formato i miei piedi come quelli di un cervo
e sulle altezze mi ha stabilito,
34 addestrando le mie mani alla guerra;
e tu hai reso arco di bronzo le mie braccia.
35 Mi hai dato la protezione che mi salva
e la tua destra mi ha sostenuto;
e la tua disciplina mi ha corretto sino in fondo,
e questa tua disciplina mi addestrerà ancora.
36 Hai fatto largo ai miei passi sotto di me
e non si sono indebolite le mie orme.
37 Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò
e non ritornerò finché non vengano meno.
38 Li schiaccerò e non potranno reggersi,
cadranno sotto i miei piedi.
39 Mi hai cinto di potenza per la guerra,
hai messo in ceppi sotto di me
quanti insorgevano contro di me.
40 I miei nemici, me li hai dati di spalle
e i miei odiatori hai sterminato.
41 Hanno gridato, ma non c’era che salvasse,
al Signore, e non li esaudiva.
42 E li sbriciolerò come polvere in faccia al vento;
li pesterò come fango delle piazze.
43 Liberami dalle opposizioni del popolo; costituiscimi a capo delle genti;
44 un popolo che non conoscevo mi ha servito,
al solo ascolto mi ha obbedito;
45 figli estraniati mi hanno mentito,
figli estraniati sono invecchiati
e hanno zoppicato fuori dai loro sentieri.
46 Vive il Signore, e benedetto il mio Dio,
e sia esaltato il Dio della mia salvezza,
47 il Dio che mi dà le vendette
e sotto di me ha sottomesso i popoli,
48 il mio liberatore dai nemici rabbiosi;
su chi insorge contro di me mi innalzerai,
dall’uomo ingiusto mi libererai.
49 Per questo ti confesserò fra le genti, Signore,
e salmeggerò al tuo nome.
50 E’ lui che fa grandi le salvezze del suo re
e fa misericordia al suo Cristo,
a Davide e alla sua discendenza in eterno.

 

Per la fine; del servo del Signore Davide,
quando disse al Signore le parole di questo cantico,
nel giorno in cui il signore lo liberò dalla mano
di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. E disse:
Secondo una interpretazione spirituale, quelli che credono nel Cristo gli offrono questo canto per averli liberati dai nemici, cioè dal principe di questo mondo, spogliato della sua tirannia.
Il salmo è detto sia dai fedeli che dal Cristo, che si esprime con un parlare umano.
“Come David, secondo quel che si dice, significa forte di mano, così Saul significa richiesta; ed è noto come quel popolo chiese ed ottenne per sé il re, non secondo il volere di Dio, ma secondo la sua propria volontà”. ( Agostino )
1 Ti amerò, Signore, mia forza.
Il Signore è mio appoggio, mio rifugio e mio liberatore;
Ti amerò Signore: è promessa di un amore senza fine, per e con la forza che viene dal Signore stesso.
Il Signore è il mio sostegno nella prova, mio rifugio nel pericolo, mio liberatore dal Maligno.
 “Ti amerò” : è il primo e il più grande dei comandamenti”. ( Origene ) “Avendo sperimentato i benefici del Signore, gli offre il dono più bello: l’amore”. ( Atanasio )
“O Signore, mio sostegno, mio rifugio e mio liberatore: O Signore, tu mi hai confortato perché mi sono rifugiato in te; e in te mi sono rifugiato perché mi hai liberato”. ( Agostino )
 “Solo chi persevera è degno di lode. È per questo che il profeta dice: Ti amerò, Signore, cioè sarò perseverante nel mio amore per te. Da solo non posso farlo, ma sei tu la mia forza”. ( Baldovino di Ford )
“Ecco cosa dice qui Cristo e la Chiesa, cioè Cristo totale, capo e corpo: ti amerò, Signore, mia forza. Amerò te, Signore, per cui io sono forte”. ( Agostino )
2 il mio Dio è il mio aiuto,
spererò in lui;
il mio protettore, corno della mia salvezza
e colui che mi accoglie.
Non avrò altro aiuto, se non nel mio Dio, non avrò altra speranza se non in Lui. Il Signore è il mio protettore, il corno della mia salvezza, Colui che mi accoglie nel suo regno.
“Tutti questi attributi sono per il Cristo vincitore. Solo Dio, che è immortale, poteva assumerci e sostenere noi che cadiamo. Sulla croce si è fatto corno di salvezza per noi”. ( Cirillo Alessandrino )
“Ha reso forte la nostra debolezza e ha fatto di noi un regno per Dio, suo Padre”. ( Girolamo )
[ IL Fisiologo ha detto dell’unicorno che ha questa natura: è un piccolo animale, simile al capretto, ma ferocissimo. Il cacciatore non gli si può avvicinare a causa della sua forza straordinaria; ha un solo corno in mezzo alla testa. E allora come gli si dà la caccia? Espongono davanti ad esso una vergine immacolata, e l’animale balza nel seno della vergine, ed essa lo allatta, e lo conduce al palazzo del re.
L’unicorno è un’immagine del Salvatore: infatti “ha suscitato un corno nella casa di Davide padre nostro” ( Luca 1,69 ), ed è divenuto per noi corno di salvezza. Non hanno potuto aver dominio su di Lui gli angeli e le potenze, ma ha preso dimora nel ventre della vera e immacolata Vergine Maria, “e il Verbo si è fatto carne, e ha preso dimora fra di noi” ( Giov. 1,14 ) ]
“Il mio Dio è il mio aiuto, e in lui spererò: Dio mio, tu che mi hai per primo elargito l'aiuto della tua chiamata, onde io potessi sperare in te. Mio protettore, corno della mia salvezza e mio redentore: mio protettore, perché non ho presunto di me stesso, quasi levando contro di te il corno della superbia, ma ho trovato te stesso quale corno - cioè salda sublimità - di salvezza; e tu mi hai riscattato perché io ti trovassi”. ( Agostino )
3 Con lodi invocherò il Signore
e dai miei nemici sarò salvato.
Non si può invocare il Signore se non nell’inno di lode, per la sua misericordia.
Chiunque confida in Lui sarà salvato dai demoni, nemici dell’uomo.
“Levando lodi invocherò il Signore, e dai miei nemici sarò salvo: non cercando la mia gloria, ma quella del Signore, lo invocherò, e non mi potranno nuocere gli errori dell'empietà”. ( Agostino )
“Chi sopporta l’avversità con amarezza non pregherebbe così; il salmista la porta con un rendimento di grazie” ( Origene )
4 Mi avevano stretto doglie di morte,
e torrenti di iniquità mi avevano sconvolto;
E’ il Cristo che parla: “Ha patito le doglie della morte; come torrente in piena le iniquità dell’uomo si sono riversate su di Lui. Lo hanno sconvolto, ma non hanno prevalso.”
“Mi hanno circondato i dolori della morte, cioè della carne. E torrenti d'iniquità mi hanno sconvolto: folle inique, temporaneamente agitate come torrenti piovani che presto verranno meno, hanno cercato di sconvolgermi”. ( Agostino )
5 doglie di inferno mi avevano circondato,
mi avevano prevenuto lacci di morte.
I dolori dell’inferno circondano l’uomo, i lacci della morte sono già approntati: il Figlio dell’uomo in tutto si è fatto simile a noi, ad eccezione del peccato.
6 Nella mia tribolazione invocai il Signore
e al mio Dio gridai:
ascoltò dal suo tempio santo la mia voce
e il mio grido dinanzi a lui
penetrerà nelle sue orecchie.
Non c’è salvezza nella tribolazione se non per chi invoca il Signore
alzando al cielo il suo grido.
Ascolta il Signore la voce dei suoi figli, il loro grido è davanti a Lui,
penetra nelle sue orecchie per arrivare alle profondità del suo cuore.
“E’ quando siamo nell’afflizione che la nostra preghiera giunge certamente all’orecchio di Dio, come al luogo che le è proprio”. ( Origene )
“Ed egli ha esaudito la mia voce dal suo santo tempio: ha esaudito la mia voce dal mio proprio cuore, nel quale dimora. E il mio grido al suo cospetto: il mio grido, che faccio penetrare non nelle orecchie degli uomini ma al suo cospetto, entrerà nelle sue orecchie”. ( Agostino )
7 Fu scossa e divenne tremante la terra,
le fondamenta dei monti furono sconvolte e scosse,
perché Dio si era adirato con loro.
Perché la terra fu sconvolta e scossa fin nelle sue fondamenta?
Nessuna cima e nessuna altezza ha potuto sottrarsi all’ira del Signore per il grande peccato:  peccato contro Dio, ma ancor prima peccato contro il Figlio di Dio.
Allorché Adamo mette a morte il Cristo, tutta la creazione si ribella contro l’uomo e diventa a lui ostile.
“Qui comincia la descrizione dell’epifania del Sinai”. ( Girolamo)
E si è scossa e ha tremato la terra: glorificato il Figlio dell'uomo, sono stati scossi e hanno tremato i peccatori. E le basi dei monti sono state sconvolte: sono state sconvolte le speranze che i superbi avevano riposto in questo secolo. Furono sconvolte perché Dio si era adirato con loro, in modo che non trovasse più fondamento nei cuori degli uomini la speranza dei beni temporali”. ( Agostino )
8 Salì fumo nella sua ira
e fuoco divampò dal suo volto,
carboni furono accesi da lui.
L’ira del Signore si rese visibile ad ogni creatura,
il Suo volto mandò fuori un fuoco divorante.
La sua collera divenne come carboni accesi, sempre pronti per
annientare e purificare.
“Dio è un fuoco divorante (cfr Dt 4,24 ) “. ( Origene )
“Salì il fumo nella sua ira: unita al pianto salì la preghiera dei penitenti nel conoscere che cosa minacciava Dio agli empi. E il fuoco divampò dalla sua faccia: il fuoco dell'amore, dopo la penitenza, divampò dalla conoscenza di Lui. Da lui furono riaccesi i carboni: coloro che, già morti, erano stati abbandonati dal fuoco del buon desiderio e dalla luce della giustizia, ed erano rimasti gelidi e immersi nelle tenebre, di nuovo, riaccesi e illuminati, hanno ripreso a vivere”. ( Agostino )
9 Piegò il cielo e discese,
caligine sotto i suoi piedi;
Piegò il cielo e discese,
sotto i suoi piedi fu trovata la caligine del fuoco divoratore.
E’ il peccato che costringe Dio a scendere fra gli uomini.
I cieli si piegano alla terra, per venire in suo soccorso.
L’ira del Padre si placa di fronte alla venuta del Figlio.
Il fuoco del giudizio è diventato il fuoco del Suo amore purificatore.
Sotto i piedi di Gesù un’umanità segnata dal peccato e dalla punizione.
10 salì sui cherubini e volò,
volò sulle ali dei venti.
Colui che è disceso dal cielo in sembianze di uomo
ha volato  in cielo su ali di cherubini.
Colui che ha volato sulle ali di questi venti, ha volato sulle ali dei venti celesti.
“Ed è salito su un Cherubino, e ha volato. È stato innalzato al di sopra della pienezza della scienza, per cui nessuno può giungere a lui se non per mezzo della carità. Infatti la pienezza della legge è la carità”. ( Agostino )
11 Fece delle tenebre il suo nascondiglio,
intorno a lui la sua tenda,
acqua tenebrosa nelle nubi dell’aria.
Le tenebre dell’uomo sono diventate il nascondiglio del Cristo. Non sarà trovato il Salvatore se non nell’umile confessione del peccato.
Ha costruito intorno a sé una tenda, per garantire sempiterna presenza e per nascondersi agli occhi dell’uomo fino al tempo opportuno.
Le nubi dell’aria sono gravide di acqua tenebrosa, pronta per essere riversata sulla terra, perché faccia nuova la vita di ogni creatura.
Un nuovo Diluvio pende sull’umanità, ma sarà diluvio
per la vita e non per la morte.
“E pose le tenebre a suo nascondiglio. Ha disposto l'oscurità dei Sacramenti e la speranza segreta nel cuore dei credenti, dove egli stesso si cela senza mai abbandonarli; sono queste le tenebre nelle quali camminiamo ancora per fede e non per visione , durante il tempo in cui speriamo ciò che non vediamo e con pazienza l'aspettiamo”. ( Agostino )
“Intorno a lui il suo tabernacolo: i convertiti che in lui credono, a lui anelano, perché egli è in mezzo a loro, ugualmente benigno con tutti coloro nei quali attualmente dimora, come in un suo tabernacolo”.(Agostino) “Nell’Antico Testamento, quando si rivela, Dio si nasconde nella nube. La tenda è anche la carne del Cristo”. ( Origene )
“Il mistero di Cristo si è circondato di tenebre, e i demoni vi sono rimasti impigliati; altrimenti non avrebbero mai crocifisso il Signore della gloria”. ( Cirillo Alessandrino )
“C’è una grande differenza tra la rivelazione dei profeti e quella degli apostoli. Dei profeti si può dire , in verità: Acqua tenebrosa nelle nubi dell’aria, perché hanno scritto in modo oscuro. Ma agli apostoli la Verità ha detto: La vostra luce brilli nelle tenebre”. ( Ruperto )
12 Per il fulgore davanti a lui le nubi scomparvero,
grandine e carboni di fuoco.
Per il fulgore della venuta del Figlio, le nubi del peccato sono scomparse.
Una “dura” lavata di capo è scesa sui figli di Adamo, ma anche
i carboni accesi dall’ amore divino, fuoco purificatore
“Grandine e carboni di fuoco: sono raffigurati i rimproveri dai quali, come da grandine, sono percossi i cuori induriti; ma se l'avrà ricevuta una terra coltivata e mite, cioè un animo pio, la durezza della grandine si scioglie in acqua, cioè il terrore del rimprovero folgorante e come rappreso dal gelo si scioglie in dottrina che sazia; mentre i cuori riprendono vita accesi dal fuoco della carità. Tutte queste cose, nelle sue nubi, sono passate alle genti”. ( Agostino )
13 Tuonò dal cielo il Signore,
l’Altissimo emise la sua voce;
Un tuono si è udito dal cielo, l’Altissimo ha mandato fuori la sua voce.
Voce del Padre è il Figlio suo, l’eterno Logos, a noi manifestato nel Cristo.
“E il Signore ha tuonato dal cielo: dal cuore del giusto il Signore ha fatto risuonare la fede evangelica. E l'altissimo emise la sua voce, affinché noi la possedessimo e udissimo le cose celesti nel profondo delle cose umane”. ( Agostino )
14 scagliò frecce e li disperse,
moltiplicò i lampi e li sconvolse.
La venuta per la salvezza è anche la venuta per la punizione e per la dispersione. I nemici dell’uomo conoscono la potenza del castigo divino.
Il Maligno è colpito e messo in fuga. Carboni  d’amore per coloro che accolgono il Salvatore, un fuoco divorante e sconvolgente per tutti i suoi nemici.
Gli eletti arderanno di un amore eterno, in esso vivranno ed in esso cresceranno. I ribelli, ed i reprobi, bruceranno e si consumeranno in un fuoco senza fine.
“E scagliò le sue frecce, e li disperse; ha inviato gli Evangelisti che hanno volato per strade dritte con le ali della virtù, non con proprie forze, ma con quelle di Colui che li ha inviati. E ha disperso coloro ai quali sono stati mandati, affinché per alcuni fossero odore di vita per la vita, e per altri odore di morte per la morte . Moltiplicò le folgori e li ha sconvolti; ha moltiplicato i prodigi e li ha turbati”. ( Agostino )
15 E apparvero le sorgenti delle acque,
furono svelate le fondamenta del mondo;
alla tua punizione Signore,
al soffio dello spirito della tua ira.
Il giorno del giudizio è anche il giorno in cui è resa manifesta la Verità:
condanna eterna per il Maligno ed i suoi figli,
salvezza per coloro che accolgono Colui che è mandato dal cielo.
In Cristo e per Cristo sono svelate le sorgenti della vita e le fondamenta del mondo. “Perché in Lui e per Lui sono state create tutte le cose, e tutte sussistono in Lui”.
La punizione è tramutata in benedizione, il soffio dell’ira divina è fatto soffio vivificante dello Spirito Santo
16 ha mandato dall’alto e mi ha preso,
mi ha preso a sé dalle grandi acque.
Parole del Figlio che celebra la sua liberazione dalla morte, parole di ogni redento, per dar lode al Cristo: ci ha strappato dalle mani del Maligno,con la potenza che viene dall’alto, e ci ha salvato dalle grandi acque della perdizione.
“Ha mandato dall’alto: è la redenzione. Non siamo liberati del tutto al presente, ma con l’aiuto di Dio sopportiamo generosamente”. ( Origene )
“La Chiesa confessa che Gesù salvatore le è stato inviato dal cielo dal Padre, come un raggio emesso dal sole. Le grandi acque sono le potenze avverse”.
( Cirillo Alessandrino )
“Inviò dall'alto e mi prese, chiamando di mezzo alle genti all'eredità la gloriosa Chiesa che non ha macchia né ruga. Mi trasse dalla moltitudine delle acque: mi ha tratto dalla folla dei popoli”. ( Agostino )
17 Mi libererà dai miei nemici potenti, dai miei odiatori,
perché più di me si sono rafforzati.
Chi ha liberato una volta, libererà ancora e per sempre.
Potenti sono i nemici del Cristo, senza fine il loro odio ,
hanno prevalso e preso forza nel cuore dell’uomo.
Il demonio ha stretto nei suoi lacci i figli di Adamo,
ma il Figlio di Dio ha spezzato le loro catene.

18 Mi hanno prevenuto nel giorno della mia afflizione,
ma il Signore si è fatto mio sostegno.
I demoni si sono accaniti anzitempo sul Cristo redentore; nel tempo della sua umiliazione hanno fatto pesare la loro mano.
Il Signore si è fatto sostegno del Figlio suo.
19 Mi ha tratto fuori al largo; mi libererà, perché mi ha voluto bene.
Il Signore ha liberato il suo Cristo dalle insidie del Maligno;
la morte non ha alcun potere su di Lui.
Nessun potere è conosciuto nel Figlio se non la potenza dell’amore del Padre. Nella salvezza del Cristo è la salvezza dell’uomo,
nella sua liberazione la nostra liberazione.
“E mi trasse fuori al largo; siccome soffrivo nelle angustie della carne, mi ha condotto fuori nello spazioso campo spirituale della fede”. ( Agostino )
20 E mi retribuirà il Signore
secondo la mia giustizia,
e secondo la purezza delle mie mani
mi retribuirà,
Dopo l’opera della salvezza è data la retribuzione:
la destra del Padre appartiene al Figlio, perché in Lui è stata trovata ogni giustizia. Ciò che è riconosciuto di diritto al Figlio, è dato in dono ai  figli.
Non si è giusti se non si è giustificati dal Cristo. Non ha il cuore puro se non colui che è stato purificato dal sangue del suo sacrificio.
“La mia giustizia: è quella del Cristo”. ( Origene )
21 perché ho custodito le vie del Signore
e non ho agito con empietà lontano dal mio Dio,
La giustizia del Cristo è diventata la  giustizia di tutti quelli che in Lui pongono la loro fede..
In Lui è la custodia delle vie del Signore, per Lui siamo liberati dall’empietà dei figli di Adamo, con Lui i lontani da Dio diventano i Suoi vicini.
“Non mi sono allontanato dal Signore per andare in una regione lontana, come Adamo”. ( Beda )
22 perché tutti i suoi giudizi sono davanti a me
e non si sono allontanati da me i suoi decreti.
Come il Figlio così tutti quelli in Lui rinati:
davanti ai loro occhi stanno i giudizi del Padre,
i Suoi decreti sono custoditi nel profondo del cuore,
perché in ogni momento siano trovati vicini e non lontani.
“Perché tutti i suoi giudizi sono al mio cospetto, cioè considero con attenzione costante i premi dei giusti, le pene degli empi, le punizioni di chi deve essere corretto e le tentazioni di chi deve essere messo alla prova”. ( Agostino )
23 sarò immacolato con lui
E mi guarderò dalla mia iniquità.
Con il Signore sarò senza macchia di peccato
starò in guardia contro la mia iniquità.
Non c’è macchia di peccato in Colui che siede alla destra del Padre,
nessuna iniquità può prevalere su Colui che è mandato dal cielo.
In Cristo e per Cristo è vinto il peccato di Adamo.
Parole del Figlio, dunque ma anche parole di ogni figlio.
Chi siede col Cristo è trovato senza macchia,
chi cammina in Lui e per Lui è salvato dalla propria iniquità.
“Immacolato è il Cristo”. ( Origene )
24 E mi retribuirà il Signore
secondo la mia giustizia,
secondo la purezza delle mie mani
davanti ai suoi occhi.
Nessuno possiede in proprio la giustizia
se non il Cristo. A Lui spetta ogni retribuzione dal Signore,                      solo le sue mani sono pure davanti agli occhi dell’Altissimo.
Ciò che al Figlio è dato come retribuzione a noi è dato come dono.
Dal Cristo giustificati, in Lui purificati agli occhi del Padre, saremo riconosciuti degni di vita eterna.
“E secondo la purezza delle mie mani al cospetto dei suoi occhi; non quella che vedono gli uomini, ma quella che è al cospetto dei suoi occhi. Infatti le cose che si vedono sono temporali, mentre quelle che non si vedono  sono eterne, e ad esse è rivolta l'eccellenza della speranza”. ( Agostino )
25 col santo sarai santo
e con l’uomo innocente sarai innocente,
Chi cammina col Santo sarà santo,
chi procede con l’Innocente sarà innocente.
Non c’è santità ed innocenza , se non in rapporto al Salvatore.
26 con l’eletto sarai eletto
e col perverso farai il perverso
Vuoi conoscere l’elezione del cielo? Mettiti dalla parte dell’Eletto.
Vuoi condurre una vita da perverso? Rimani con l’autore di ogni perversione.
27 Perché tu salverai il popolo umile
e umilierai gli occhi dei superbi;
Il Signore Gesù farà salvo il popolo che si è umiliato
nella confessione del proprio peccato.
Umilierà gli occhi di tutti i superbi: 
hanno guardato alla propria grandezza,                                              
non hanno visto la propria bassezza.
“Perché tu salverai il popolo umile. Ecco che cosa sembra perverso ai perversi, il fatto che tu salverai coloro che confessano i loro peccati. E umilierai gli occhi dei superbi: umilierai coloro che disconoscono la giustizia di Dio e vogliono stabilire la loro “. ( Agostino )
28 tu illuminerai la mia lampada, Signore,
o mio Dio, illuminerai la mia tenebra.
Tu, o Signore, illuminerai la luce dei miei occhi,
o mio Dio, porterai la luce nella mia tenebra.
Nessuna luce è data, se non dal Figlio.
Pensi di essere portatore di luce? Chiedi la Luce vera.
Cammini nelle tenebre? Lasciati illuminare dal Cristo.
“ E’ Dio che illumina l’occhio … Quanti hanno la loro lampada
illuminata da Dio sono immersi nella luce
della verità e compiono tutte le loro azioni davanti
a questa luce, per vederci chiaro; e allora, anche le
tenebre sono illuminate”. ( Origene)
“Il salmista si rivolge al Verbo di Dio,
che è la vera luce”. ( Cirillo Alessandrino )
“Perché tu dai luce alla mia lampada, Signore: non proviene da noi la nostra luce; sei tu che dai luce alla mia lampada, Signore”. ( Agostino )
29 In te sarò liberato dalla tentazione
e nel mio Dio scavalcherò il muro.
In te sarò liberato dalla tentazione
e nel mio Dio scavalcherò il muro di separazione.
In Cristo siamo liberati dalla tentazione che viene dal Maligno,
nel nostro Dio scavalcheremo il muro di iniquità,
che ci tiene separati dal Suo amore.
Se il peccato è solo una questione nostra siamo
dei perdenti in partenza.
E’ Gesù che ha abbattuto il muro di separazione
eretto dal Satana fra il Creatore e la creatura.
“ E’ il muro d’inimicizia eretto dal peccato” ( cfr. Ef. 2,14 ).
( Origene, Agostino, Girolamo )
30 Il mio Dio! Immacolata è la sua via,
le parole del Signore sono infuocate;
è protettore di quanti sperano in lui.
31 Chi è Dio infatti se non il Signore,
chi è Dio se non il nostro Dio?
Chi è Dio infatti se non il Signore,
chi è Dio se non il nostro Dio?
Non c’è altro Dio, all’infuori del Signore.
Chi è Dio, se non Colui che a noi si è rivelato?                                       
“Il chi interrogativo introduce spesso  un’idea di eccezionalità;
è per questo che viene riferito al Figlio unigenito:
chi è Dio, se non il Cristo?”. ( Origene )
32 E’ Dio che mi ha cinto di potenza                                                   e ha reso immacolata la mia via,
Esaltazione della vita donata dal Figlio:
ci ha legati alla sua potenza,
ha liberato dal peccato le nostre vie.
“Perché io sia a sua immagine, poiché il Cristo
è l’immagine e la via”. ( Eusebio )
“Dio, che mi ha cinto di fortezza: Dio che mi ha cinto perché sia forte, in modo che i traboccanti abissi della cupidigia non ostacolino le mie opere e i miei passi. E ha reso immacolata la mia via; ha stabilito la via immacolata della carità per la quale io possa giungere a lui, come immacolata è la via della fede per la quale egli viene a me”. ( Agostino )
33 che ha formato i miei piedi come quelli di un cervo
e sulle altezze mi ha stabilito,
Il Signore mi ha dato piedi veloci, per fuggire
dal Maligno ed annunciare la sua salvezza;
mi ha stabilito in luoghi sicuri.
Monti del Signore sono le Sacre Scritture, rifugio sicuro
posto in alto è la sua Chiesa.
“La mia conversione, il mio pensiero, la mia speranza,
sono nei cieli”. ( Agostino, Gerolamo, Beda )
“Che ha reso perfetti i miei piedi come quelli del cervo: ha reso perfetto il mio amore perché saltassi oltre le macchie spinose e ombrose di questo secolo”. ( Agostino )
34 addestrando le mie mani alla guerra;
e tu hai reso arco di bronzo le mie braccia.
E’ il Signore che ci ha preparato alla guerra contro il Maligno.
Nelle nostre mani ha messo le sue armi.
Ha dato forza alle nostre braccia: come arco
di bronzo non avranno cedimento e non si spezzeranno.
“Arco di bronzo le mie braccia: sono le braccia di
Cristo in croce”. ( Ilario )
“Che addestra le mie mani al combattimento: mi insegna ad operare per sconfiggere i nemici che tentano di sbarrarci il Regno dei Cieli. E hai reso le mie braccia come un arco di bronzo: hai suscitato cioè un infaticabile zelo per le mie buone opere”. ( Agostino )
35 Mi hai dato la protezione che mi salva
e la tua destra mi ha sostenuto;
e la tua disciplina mi ha corretto sino in fondo,
e questa tua disciplina mi addestrerà ancora.
Scudo di protezione e corazza contro il nemico è la fede
in Cristo. Destra del Padre è il Figlio:
non lascerà vacillare coloro che cercano il suo sostegno.
Disciplina per la vita eterna è la Parola di Dio:
ci ha corretti fin nel profondo con la Legge,
ci addestrerà alla guerra  in virtù del  Cristo.
Nell’osservanza della Legge troverai la correzione
del tuo cuore sviato; nell’ascolto della Parola, che è
il Figlio, riceverai forza e potenza per combattere il Maligno.
“E mi hai dato la protezione della mia salvezza, e la tua destra mi ha sostenuto: il favore della tua grazia mi ha sostenuto. E la tua disciplina mi ha guidato sino alla fine: la tua correzione, non consentendomi di deviare, mi ha guidato in modo che qualsiasi cosa faccia abbia per scopo quel fine nel quale si è uniti a te. E la tua stessa disciplina mi istruirà. La medesima tua correzione mi insegnerà a giungere là dove mi ha diretto”. ( Agostino )
36 Hai fatto largo ai miei passi sotto di me
E non si sono indebolite le mie orme.
Hai fatto largo ai miei passi sotto di me
E i miei piedi non si sono indeboliti.
Il Signore ha spianato il mio cammino,
mi ha fatto camminare senza stanchezza.
“E’ il Cristo che parla. Il mio cammino non è
incerto, né le tracce che io lascio per quelli
che mi seguiranno”: ( Agostino )
37 Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò
e non ritornerò finché non vengano meno.
 Il Figlio di Dio è sceso in guerra contro i demoni:
li inseguirà e li raggiungerà; non tornerà in cielo
se non dopo il loro completo annientamento.                                        
“Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò: inseguirò i miei sentimenti carnali ma non per essere da loro catturato, anzi li catturerò perché siano consumati”. Agostino )
38 Li schiaccerò e non potranno reggersi,
cadranno sotto i miei piedi.
“Non desisterò da questo intento finché non verranno meno coloro che mi molestano”. ( Agostino )
39 Mi hai cinto di potenza per la guerra,
hai messo in ceppi sotto di me
quanti insorgevano contro di me.
Parole del Cristo, parole di ogni redento.
“E mi hai cinto di forza per la guerra: hai tenuto a freno con la [tua] forza i desideri che fluivano dalla mia carne affinché io non fossi ostacolato in tale battaglia. Hai fatto cadere sotto di me coloro che contro di me insorgevano: hai tratto in inganno coloro che mi inseguivano, cosicché sono finiti sotto di me coloro che desideravano essere sopra di me”. ( Agostino )
40 I miei nemici, me li hai dati di spalle
E i miei odiatori hai sterminato.
41 Hanno gridato, ma non c’era che salvasse,
al Signore, e non li esaudiva.
I nemici del Cristo hanno gridato, ma non c’era chi
li salvasse dall’ira divina. Si sono rivolti verso il
Signore per essere risparmiati, e non sono stati
esauditi. Il nemico chiede al nemico di avere salva la vita.
Nessun regno diviso in se stesso può sussistere:
o siamo con Cristo o siamo contro Cristo.
Fallace e menzognera la preghiera di chi
non chiede la liberazione definitiva e totale
dal Maligno. Stolto l’uomo che prega il Signore,
vincitore di Colui che ha il potere del peccato,
soltanto per rimanere nel proprio peccato.
Nella sconfitta del Satana è la nostra vittoria,
nella morte del Maligno la nostra vita.                                                  
“Hanno gridato ma non c'era chi li salvasse: chi infatti potrebbe salvare coloro che tu non salvi? Al Signore, ma non li ha esauditi: non hanno gridato ad uno qualunque, ma al Signore; ed egli non li ha giudicati degni di essere esauditi, perché non avevano receduto dalla loro malvagità”. ( Agostino )
42 E li sbriciolerò come polvere in faccia al vento;
li pesterò come fango delle piazze.
E’ il Cristo che parla: per esaltare la giustizia del
cielo, perché non venga assimilata a quella della terra.
I nemici del Signore saranno ridotti in polvere, perché
il vento li disperda dalla faccia della terra.
Non serviranno Dio come schiavi, ma saranno
pestati come il fango della piazze, che non vedrà
più spuntare in sé la vita, ma conoscerà di essere stato rigettato
per sempre dall’autore di ogni vita.
“Come fango delle piazze li distruggerò: distruggerò loro, lussuriosi e lascivi, lungo le ampie strade della perdizione che molti percorrono”. ( Agostino )
43 Liberami dalle opposizioni del popolo;
costituiscimi a capo delle genti;
È finito il tempo della paziente attesa del Signore
nei confronti di Israele, popolo suo.
Non sarà più tollerato alcun rifiuto.
Il Salvatore di Israele, sarà costituito a capo
di tutti i popoli. La redenzione per l’uno
è diventata redenzione dei molti.
44 un popolo che non conoscevo mi ha servito,
al solo ascolto mi ha obbedito;
Parole di un re della terra, parole del re
di ogni vivente. Le genti accorrono a Cristo Salvatore,
per servire in novità di vita.
Nessuna fede è gradita a Dio, se non quella
che viene dall’ascolto della sua Parola.
Non c’è vero servizio a Dio, se non nell’obbedienza
alla sua volontà, non c’è vera obbedienza se non nell’ascolto
della sua Parola.
 “Mi porrai a capo delle Genti. Il popolo che non ho conosciuto mi ha servito; il popolo dei Gentili che non ho visitato con la mia presenza corporale, mi ha servito. Ascoltandomi con le orecchie mi ha obbedito. Non mi ha visto con gli occhi, ma, accogliendo i miei predicatori, mi ha obbedito ascoltandomi con le orecchie”. ( Agostino )
45 figli estraniati mi hanno mentito,
figli estraniati sono invecchiati
e hanno zoppicato fuori dai loro sentieri.
 Israele ha ingannato il suo Dio. I figli si sono fatti
estranei all’amore del Padre. Parole menzognere
sono rivolte all’Altissimo. Un cuore adultero non
per sempre rimarrà nascosto allo sposo.
Quando il rifiuto si fa vecchio, quale uomo potrà
essere riconosciuto come figlio?
Israele ha abbandonato la sua corsa: è diventato come l’uomo
che zoppica e neppure vede il sentiero spianato dal Signore.
46 Vive il Signore, e benedetto il mio Dio,
e sia esaltato il Dio della mia salvezza,
C’è un solo Vivente: il Signore!
Sia benedetto il mio Dio, sia esaltato il Dio
mio Salvatore.
Nell’unico Signore è la vita: sia benedetto il mio Dio,
sia esaltato il mio Salvatore.
Non c’è Dio all’infuori di Colui che si è manifestato in Israele.
Non c’è salvezza se non nel Figlio suo.
“Colui che avevano sepolto, mettendo sigilli al suo sepolcro, vive e ormai non muore più!”. ( Girolamo )
47 il Dio che mi dà le vendette
e sotto di me ha sottomesso i popoli.
Una sola vendetta è giusta ed approvata da Dio:
quella data dal Cristo sul Maligno.
Non c’è vera sottomissione dei popoli ad un re se
non quella che è portata dal Figlio di Dio.
48 il mio liberatore dai nemici rabbiosi;
su chi insorge contro di me mi innalzerai,
dall’uomo ingiusto mi libererai.
Parole di Davide, parole di ogni eletto di Dio:
Sei tu, o Cristo, che mi liberi dai  miei nemici rabbiosi;
mi innalzerai vittorioso su coloro che insorgono
contro di me, per farmi guerra.
Mi libererai dall’uomo ingiusto: da quello che opera
dentro di me, da quello che mi assale fuori di me.
“L’uomo iniquo è il diavolo:” ( Girolamo )
“Mi innalzerai sopra coloro che insorgono contro di me; sopra i Giudei che si levarono contro di me nella passione, mi innalzerai nella risurrezione. Mi libererai dall'uomo iniquo: mi libererai dal regno perverso di costoro”. ( Agostino )
49 Per questo ti confesserò fra le genti, Signore,
e salmeggerò al tuo nome.
Perché si confessa il Signore fra le genti?
Per averci mandato il Figlio suo Salvatore.
Non si cantano inni di lode, se non al suo nome.
“Lo farò conoscere ai lontani”. ( Agostino )
50 E’ lui che fa grandi le salvezze del suo re
e fa misericordia al suo Cristo,
a Davide e alla sua discendenza in eterno.
Non c’è re davanti a Dio se non Gesù Salvatore.
È il Padre che fa grandi le salvezze del Figlio suo:
e fa misericordia al suo unto, a Davide
e a tutta la sua discendenza, in eterno.
“La salvezza del mondo è stata predisposta
e suddivisa in tre tempi: preparazione, compimento
e attesa escatologica; in altri termini, la figura, la grazia
e la gloria. Inizialmente, Dio Padre ha inviato la salvezza
a Giacobbe nella promessa di un Salvatore; poi ha dato
la salvezza ai re, cioè a tutti i giusti, con la venuta
del Salvatore; infine ha portato a compimento il piano
della salvezza con la risurrezione del Salvatore,
esaltando le salvezze del suo re e facendo misericordia
al suo Cristo, a Davide e alla sua discendenza
in eterno”. ( Baldovino di Ford )
“Che rende grande la salvezza del suo Re: è Dio che rende grande, facendo mirabile la salvezza che il suo Figlio dà ai credenti. E fa misericordia al suo Cristo: è Dio che fa misericordia al suo Cristo. A David e alla sua discendenza in eterno: al liberatore stesso che con mano potente ha vinto questo mondo, e a coloro che, credenti nel Vangelo, ha venerato per l'eternità. Tutte le cose dette in questo salmo e che non possono propriamente essere attribuite al Signore, cioè al capo della Chiesa, debbono essere riferite alla Chiesa stessa. Parla qui, infatti, il Cristo totale, nel quale sono tutte le sue membra”. ( Agostino )

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